Archivio | settembre, 2009

cinquina trentina – le cinque canzoni che hanno accompagnato la mia trasferta a veDrò

4 Set

Bob Dylan – Like a rolling stone

Una canzone del 1966 può spiegare il 2009? Secondo gli organizzatori di VeDrò, think tank fortemente voluto da Enrico Letta e che da 5 anni riunisce la (supposta?) classe dirigente nazionale, sì. Nel video introduttivo presentato all’inizio dei lavori il testo di questo brano è stato tradotto integralmente ed evidenzia quanto si è consapevoli del peso della crisi economica sulle sorti di politici e imprenditori presenti in gran numero nella platea. “Come ti senti senza casa? Come ti senti ad essere un completo sconosciuto? Come una pietra che rotola”. Sono ansie che non possono certo preoccupare il consesso, ma che testimoniano la necessità di una complessiva crescita delle responsabilità di tutti coloro i quali devono traghettare il Belpaese fuori da questo momento scuro della nostra società.

Aphex Twin – Powerpill Pacman

Il tema di VeDrò 2009 è “Next Level”. La comunicazione e la progettazione dell’evento, curata sin dal 2004 dalla barese Proforma (ed ecco spiegato come un 25enne si ritrova tra quarantenni), racchiude all’interno il senso della sfida che l’Italia pone a se stessa. Il prossimo livello, come i videogiochi ci insegnano, è più difficile. E così i pannelli e le installazioni che riempiono la centrale elettrica/castello di Fies sono evocativi dell’età dell’oro dei videogiochi, tra Super Mario che salta sulle monete (ed è l’emblema della lotta alla crisi), i rompicapi di Tetris, e Pacman testimonial del gruppo di lavoro sugli OGM. Ed è proprio il tema di Pacman il protagonista di questa versione geneticamente modificata dallo strepitoso Aphex Twin.

Luca Carboni – Silvia lo sai

Dopo la tradizionale sfida calcistica 11 vs 11 di Vedrò, la sfida tra Pubblico e Privato (per la cronaca, ha vinto il Pubblico 6 a 4) che rappresenta il momento pop dell’evento, tutti ad ascoltare il concerto di Luca Carboni e Riccardo Sinigallia. Un set acustico che parte proprio da questo brano del 1987. Non l’avevo mai ascoltato, ma in fondo ho pur sempre 25 anni, e sono io quello che non ha niente a che fare con il contesto, che recita quasi a memoria il primo singolo del musicista bolognese. “Silvia lo sai, lo sai che Luca si buca ancora” è un verso che fa un certo effetto, specie se cantato da Sindaci, Assessori e Amministratori Delegati.

Riccardo Sinigallia – Bellamore

Se Luca Carboni è difficile da seguire per miei limiti generazionali, provo decisamente maggiore conforto nell’ascoltare Riccardo Sinigallia, autore del primo album dei Tiromancino (e de “La descrizione di un attimo”, tra le altre), e musicista che in questo anno ha accompagnato Carboni in tour e ha collaborato alla realizzazione della cover di “Ho visto anche degli zingari felici” di Claudio Lolli, discreto successo commerciale del 2009. Sinigallia è presente anche a VeDrò e manda in visibilio il pubblico che, fatta eccezione per l’autore di queste cinquine e pochi altri illiuminati, lo considera un autentico carneade.

Irene Grandi feat. Alessandro Gassman – qualche stupido ti amo

Uno dei brani più inquietanti degli ultimi tempi. Irene Grandi rievoca un clichè degli anni ’60 (sia musicalmente che nella scelta di cantare in coppia) e reinterpreta il classico di Frank e Nancy Sinatra, divenuto poi classico bis grazie a Robbie Williams e Nicole Kidman (anche qui troviamo la coppia cantante più attore, in quel periodo anche unita sentimentalmente, non so se la Grandi e Gassman se la intendano, così come non so se Clooney e la Canalis se la intendono davvero). Potrei sbagliarmi, ma questa rivisitazione non ha molte speranze di accodarsi alla categoria “classici clichè”, anche perché Gassman, indiscutibile come attore, appare particolarmente in difficoltà in questa performance.