La Roux – Bulletproof (Radio Edit)
Di La Roux vi ho parlato spesso e molto volentieri. Forse sarà il caso di smetterla, anche perché fra un po’ sentirete tutti gli altri che ne parleranno, pronti a paragoni con Madonna, con i primi Depeche Mode. Seguiranno i tabloid inglesi che la fotograferanno ovunque, anche nel bagno di casa sua, che si chiederanno se a Elly Jackson piacciono gli uomini o le donne, se quel ciuffo rosso è suo o è finto e, se è suo, da quale distinto parrucchiere di Brixton va a farsi acconciare in quella maniera. Ma prima di smetterla vorrei concedermi il lusso di una provocazione, ovvero di far girare un’intera cinquina attorno alla stessa canzone, Bulletproof, primo posto in Inghilterra nella settimana di lancio, terzo singolo dall’omonimo album che aveva già portato alla vendita di 450000 copie di “In for the kill”, successo che ora inizia a farsi strada in Italia. Fra un po’ arriverà anche questa trappola mortale a prova di proiettile, e di La Roux sentirete parlare, fin troppo.
La Roux – Bulletproof (BBC Radio 1 Live Lounge)
La 21enne Elly Jackson aveva già allarmato i critici musicali d’Oltremanica i quali, furbi o forse imbeccati dai soliti ben informati delle case discografiche, avevano lanciato il fenomeno La Roux come caso dell’anno, prima ancora che fosse pubblicato il primo singolo del duo (sì, La Roux è accompagnata da un produttore, Ben Langmaid, che difficilmente sarà al centro della scena nei prossimi mesi). La sua ascesa è stata scontata quanto facile: un timbro vocale assolutamente unico (da amare o da odiare, senza mezze misure); sonorità facilissime e cariche di citazionismo; abbigliamento e mise androgina, pop, folle, radical chic, tutto insieme. Con una ciliegina di capelli rossi su un ciuffo sbilenco, a volte orizzontale, altre verticale: di sicuro diventerà oggetto di miti e leggende, tra cui l’ipotesi che la chioma sia stata già assicurata. Dopo la versione di studio, iniziamo l’excursus delle versioni alternative. In questa, registrata nel Live Lounge di BBC Radio 1, un “Deejay Chiama Italia” d’Inghilterra decisamente più influente, La Roux ansima. Dopo il falsetto urlato e stridulo della radio edit, la confusione cresce.
La Roux – Bulletproof (Foamo dubstep remix)
Se in Inghilterra non hai un remix dubstep della tua canzone, non sei nessuno. E La Roux, questo, l’aveva già capito ai tempi di “In for The Kill”, il singolo che l’ha resa famosa nella sua nazione, remissato magistralmente da Skream, uno dei padri putativi di questo genere meticcio un po’ dub, un po’ trip-hop, sicuramente in voga in quest’ultimo anno e mezzo. E così il singolo a prova di proiettile diventa un remix a prova di basso, dato che i brani dubstep sembrano essere fatti apposta per mettere in crisi gli impianti stereo delle nostre camerette. Foamo è coetaneo di La Roux ed ha già remixato i Franz Ferdinand ed Armand Van Helden. Vuoi vedere che nell’incensare una stella ne abbiamo pescata un’altra?
La Roux – Bulletproof (Dj Zinc remix)
Non ci sono solo remix di giovani emergenti, seppur bravissimi, a supporto della Rossa. Anche Dj Zinc, 15 anni di carriera tra basi drum’n’bass e breakbeat (e oramai 5 anni di assenza pressoché totale dalle scene) si è messo a disposizione della chioma rossa più popolare degli ultimi anni. Questo è un remix più tradizionale, ballabile, tutto sommato commerciale. Insomma, evitare questo proiettile della scena pop contemporanea diventa sempre più difficile. Del futuro di Dj Zinc, invece, non si sa nulla, fatta eccezione per questo remix. Ma se aveva voglia di rilancio, ha scelto il cavallo buono.
La Roux – Bulletproof (acoustic Live @ DTF Sessions)
E per chiudere, torniamo al talento controverso, discutibile, ma assolutamente magnetico di Elly. In queste Down the Front Sessions (da cui avevo già segnalato “I’m not your toy” nella cinquina di settimana scorsa: http://www.barilive.it/news/news.aspx?idnews=14409) La Roux dimostra di saper cantare (sul come, credo che sarà necessario un dibattito a parte), e soprattutto di saper imbracciare un basso e trasformare un capolavoro della pre-produzione e dell’elettronica in un ottimo pezzo strumentale. Attendendo di osservarne le gesta dal vivo in Italia (non sono previsti live per quest’autunno), i primi fissati possono puntare le date del 25 e del 26 novembre a Londra, allo Shepherd’s Bush Empire. Tra i fissati c’è anche chi vi scrive: chissà che non ne venga fuori un reportage…