Vi auguro di essere eretici. Perché eresia dal greco – αἵρεσις, haìresis -significa “scelta”.
Eretica è la persona che sceglie, che esprime un giudizio autonomo. È colui che più che la verità, ama la ricerca della verità, ama la ricerca della verità e che comprende la verità sempre come ricerca e mai come possesso.
Per l’eretico la ricerca, la libertà, la verità, la responsabilità, sono inseparabili.
E allora siate eretici! Cioè con la capacità di scegliere. Di scegliere oggi, questo tempo, questi percorsi, nei volti dei poveri di oggi.
È un richiamo anche a cosa dice la nostra Costituzione, abbiamo un bisogno profondo di questo tipo di eresia. Dell’eresia dei fatti più che delle parole. È l’eresia che sta nell’etica prima che nei discorsi, è l’eresia della coerenza, del coraggio, della gratuità, della responsabilità, dell’impegno.
Oggi è eretico chi mette la propria libertà, la propria professione al servizio degli altri. Chi impegna la propria libertà per chi ancora non l’ha.
È eretico chi non si accontenta dei saperi di seconda mano. Chi studia, chi approfondisce, chi si mette in gioco in quello che fa. Chi crede solo che nel “noi” e non “l’io” possiamo trovare una realizzazione.
Eretico è chi si ribella al sonno della coscienza, chi non si rassegna alle ingiustizie, chi non pensa che la povertà sia una fatalità.
L’eretico è infine chi non cede al cinismo e all’indifferenza, che sono le malattie spirituali della nostra epoca.
(Don Luigi Ciotti)