Archivio | aprile, 2015

Parlare francamente

30 Apr

Credo poco alle virtù del “parlare francamente”: molto spesso ciò vuol dire affidarsi alle abitudini più facili, alla pigrizia mentale, alla fiacchezza delle espressioni banali. È solo nella parola che indica uno sforzo di ripensare le cose diffidando dalle espressioni correnti che si può riconoscere l’avvio di un processo liberatorio.

(Italo Calvino)

A metà del percorso

29 Apr

Hollywood è solo il nome di un infinitesimale segmento di una città con più di 20 milioni di abitanti. Un posto di merda, un circo per turisti, una specie di Disneyland. Sei contento se hai la parte in un film, guadagni, vai sui giornali e magari scopi tutte le sere. Altrimenti, ti ammazzi. Avete idea di quante persone siano morte cercando di avere fortuna a Los Angeles, di quante si siano smarrite a metà del percorso?

(Rutger Hauer)

Lingua

28 Apr

Non avermene, lingua, se prendo in prestito parole patetiche,
e poi fatico per farle sembrare leggere.

(Wislawa Szymborska)

Abbaiare

27 Apr

Chi non sa mordere non dovrebbe nemmeno abbaiare!

(?)

Come una pausa

26 Apr

La parola giusta può essere efficace, ma nessuna parola è mai stata efficace come una pausa al momento giusto.

(Mark Twain)

La cultura è organizzazione

24 Apr

La cultura è organizzazione, disciplina del proprio io interiore; è presa di possesso della propria personalità, e conquista di coscienza superiore, per la quale si riesce a comprendere il proprio valore storico, la propria funzione nella vita, i propri diritti, i propri doveri.

(Antonio Gramsci)

La nostra altezza

24 Apr

Non conosciamo mai la nostra altezza finché non siamo chiamati ad alzarci.

(Emily Dickinson)

Leave me alone

23 Apr

Just leave me alone. I know what I’m doing.

(Kimi Raikkönen)

Ti fermano per strada

23 Apr

Ti fermano per strada e ti chiedono risposte a domande che tu non ti fai.

(Mario Luzi)

Qualcuno con cui brontolare

22 Apr

La gente ama più il doppio del singolare perché corre meno, ha qualcuno cui imputare le sconfitte e qualcuno con cui brontolare mentre gioca.

(Bill Tinden)