Archivio | gennaio, 2014

Le fotocopie

31 Gen

È pieno di donne di sinistra che scopano i dirigenti per far pubblicare i libri, lo sanno tutti ma per loro va benissimo, per le olgettine no. Le olgettine sono meglio di quelle di sinistra che si fanno una storia con un dirigente di partito sposato con figli, e poi vengono piazzate a fare le fotocopie. Ce ne sono a bizzeffe, conosco quel mondo perché vengo dalla sinistra e sono scappata per lo schifo che c’è, per la loro ipocrisia.

(Anselma Dell’Olio)

Non avrete il tempo

31 Gen

Se giudicate la gente, non avrete il tempo di amarla.

(Madre Teresa di Calcutta)

Molte debolezze

30 Gen

Il genere umano ha molte debolezze, ma le due principali erano: incapacità di arrivare in orario e incapacità di mantenere le promesse.

(Charles Bukowski)

L’uomo e la sua vera natura

30 Gen

Qualunque sistema, qualunque dottrina che non tenesse conto dell’uomo e della sua vera natura, non potrebbe portare che al fallimento di quella teoria e di quei movimenti che per avventura la sostenessero.

(Adriano Olivetti)

Se voglio capire

29 Gen

Io, se voglio capire, trovo posto per tutti. Io non ho una testa, ho una casa di tolleranza.

(Venedikt Erofeev)

Certe sciocchezze

29 Gen

Certe sciocchezze si possono dire solo se si è deciso di anteporre a tutto la propria ragione, il proprio ego.

(Ruggiero Guarini)

Tutto quello che ci faceva paura

28 Gen

Tutto quello che ci faceva paura del comunismo – che avremmo perso le nostre case e i nostri risparmi, che ci avrebbero costretto a lavorare tutto il tempo per un salario scarso e che non avremmo avuto alcuna voce contro il sistema – è diventato realtà grazie al capitalismo.

(Jeff Sparrow)

Un furbo e un coglione

28 Gen

Tutte le mattine escono di casa un furbo e un coglione.
Se si incontrano l’affare è fatto.

(Franz Kafka)

Non dare mai spiegazioni

27 Gen

Non dare mai spiegazioni. I tuoi amici non ne hanno bisogno e i tuoi nemici non ti crederanno comunque.

(Elbert Hubbard)

Senza memoria

27 Gen

Noi siamo un paese senza memoria. Il che equivale a dire senza storia. L’Italia rimuove il suo passato prossimo, lo perde nell’oblio dell’etere televisivo, ne tiene solo i ricordi, i frammenti che potrebbero farle comodo per le sue contorsioni, per le sue conversioni. Ma l’Italia è un paese circolare, gattopardesco, in cui tutto cambia per restare com’è. In cui tutto scorre per non passare davvero. Se l’Italia avesse cura della sua storia, della sua memoria, si accorgerebbe che i regimi non nascono dal nulla, sono il portato di veleni antichi, di metastasi invincibili, imparerebbe che questo Paese è speciale nel vivere alla grande, ma con le pezze al culo, che i suoi vizi sono ciclici, si ripetono incarnati da uomini diversi con lo stesso cinismo, la medesima indifferenza per l’etica, con l’identica allergia alla coerenza, a una tensione morale.

(Pier Paolo Pasolini)