Archivio | febbraio, 2016

I nomi collettivi

29 Feb

I nomi collettivi servono a fare confusione: “Popolo, pubblico…”. Un bel giorno ti accorgi che siamo noi; invece credevi che fossero gli altri.

(Ennio Flaiano)

L’ultima fatica della giornata

28 Feb

Soltanto dopo le 21 mi rassegno a sfogliare la mazzetta dei quotidiani e dei settimanali, rigurgitanti di vacuità, déjà vu, strafalcioni, servilismi. La prendo come l’ultima fatica della giornata, quella che mi provoca più sofferenza.

(Stefano Lorenzetto)

La proporzione ideale fra gli uomini

27 Feb

Otto giocatori forti e attivi, due leggeri e furbi, quattro rapidi e un ultimo modello di flemma e di sangue freddo. Una squadra di rugby é la proporzione ideale fra gli uomini.

(Jean Giraudoux)

La cosa più ostinata del mondo

26 Feb

Questo è un fatto. E i fatti sono la cosa più ostinata del mondo.

(Michail Afanas’evič Bulgakov)

Tutto si cicatrizza

25 Feb

Quello che più mi piace, mi sa, è che nel tempo tutto si risolve, si aggiusta, si cicatrizza, indipendentemente da quel che penso o faccio.

(Charles Bukowski)

Decidere e incidere

24 Feb

Se ti proponi di decidere e di incidere, conciliare le ambizioni di tutti è quasi impossibile.

(Roberto Giovalli)

I misteri

23 Feb

I misteri sono irritati dai fatti.

(Norman Mailer)

Chiacchierare di puttanate

22 Feb

Perché sentiamo la necessità di chiacchierare di puttanate per sentirci più a nostro agio? […] È solo allora che sai di aver trovato qualcuno davvero speciale: quando puoi chiudere quella cazzo di bocca per un momento e condividere il silenzio in santa pace.

(Mia Wallace, Pulp Fiction)

Troppi uomini saggi in circolazione

21 Feb

“È di saggio huom mutar consiglio”. Non mi ricordo chi l’abbia scritto, forse Petrarca. In ogni caso, troppi uomini saggi in circolazione per i miei gusti.

(Stefano Lorenzetto)

Una bella porzione di torta

20 Feb

E allora impara a vivere. Tagliati una bella porzione di torta con le posate d’argento. Impara come fanno le foglie a crescere sugli alberi. Apri gli occhi. Impara come fa la luna a tramontare nel gelo della notte prima di Natale. Apri le narici. Annusa la neve. Lascia che la vita accada.

(Sylvia Plath)