Cinque per cinque.
Cosa ho imparato
1. A modulare la mia autostima: un po’ più bassa per le cose lavorative, un po’ più alta per quelle personali
2. A vivere alla giornata senza pianificare tutto, anche se non mi piace per niente
3. A non scrivere (sempre) di getto. “Quanto più lento sarai nel decidere di mettere per iscritto un’intuizione, tanto più matura essa ti si consegnerà” diceva Walter Benjamin, e mi sa che ha ragione lui
4. A svegliarmi presto la mattina. Devo ancora imparare ad andare a dormire presto la sera
5. A dire qualche no in più
Cosa ho fatto bene a fare
1. Girare meno per stare disciplinatamente in ufficio nei momenti duri
2. Parlare sempre meno con gli altri, scrivere sempre meno per me stesso
3. Non credere più ai complimenti, e in generale avere un atteggiamento prudente nei confronti degli esseri umani (sulla fiducia non cambio idea: voglio continuare ad averla. Semplicemente, aggiungere pragmatismo e realismo quanto basta)
4. Comprare una macchina con il doppio motore benzina-GPL
5. Provare a fare sempre del mio meglio, in qualsiasi situazione, anche quando mi incazzo, facendo sempre il possibile per arrivare al punto di crollare dopo 30 secondi, appena mi metto a letto
Cosa ho sbagliato
1. A non impormi momenti di riposo, e a non prendermeli quando avrei potuto
2. A distrarmi in cose poco utili, sacrificando energie che mi sarebbero servite per avere la voce più squillante quando mi sarebbe servito (ma va comunque meglio di qualche anno fa)
3. A non aver ancora imparato a lavare, stirare, cucinare e mettere i dischi
4. A essere troppo diplomatico quando non serviva, e troppo poco quando invece sarebbe servito
5. A non modulare correttamente il mio appetito sotto stress (per fortuna non sono ingrassato rispetto a 12 mesi fa)
Su cosa devo migliorare
1. Definire meglio gli orari di lavoro per non essere sempre col cervello attivo
2. Dedicare un pochino di tempo in più alle pochissime persone che amo (ma sono già migliorato tanto su questo)
3. Esprimere un’emozione in più, ogni tanto, invece di fare sempre il robot
4. Giocare ai videogiochi (lì serve la pratica)
5. Non cercare di essere sempre il risolutore dei problemi. Questo spirito da crocerossino spesso non è gradito e ancor più spesso restituisce soluzioni inefficaci
Consigli non richiesti
1. Il mondo gira attorno al sole e attorno (e secondo me grazie) a questa frase di David Foster Wallace: “La vostra preoccupazione per ciò che gli altri pensano di voi scompare una volta che capite quanto di rado pensano a voi.”
2. Utilizzate le conversazioni vocali sono quando strettamente necessarie. Prima scrivete, se dall’altra parte non vi rispondono è perché sono impegnati; usare il “ti disturbo?” è un palliativo. (se non va bene come consiglio generale, usatelo almeno col sottoscritto, che quando sta al telefono deve ridurre le attività contemporanee e questo vuol dire perdere tempo)
3. Concedetevi un vizio e un lusso, ogni tanto. Le endorfine tengono in piedi quasi tutto, soprattutto nei momenti di maggiore pressione
4. Non abbiate paura dei vostri limiti, non nascondeteli: tutti sono difettosi, i difetti degli altri aiutano a sentirsi meno imperfetti
5. Al netto delle migliaia di variabili che compongono la vostra vita, e in particolare la vostra soddisfazione/gioia/felicità, provate a tenere sempre il fuoco su una sola grande domanda, e provate a rispondere sempre di sì. La mia grande domanda di questa parte della mia vita è: “Manuela sorride?” La risposta è sì. Quindi anche questo è stato un buon anno.
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