Vorrei capire bene che cosa si intende con “mitezza”.
La parola è troppo grande per farne un uso ambiguo o sommario.
Mi spiego, la parola è alta.
Ma oggi per me è una parola conflittuale, e in fondo lo è anche nel Vangelo.
La mitezza mi pare del tutto estranea al mondo che ho di fronte.
Il simbolo incarnato di questo mondo
è la violenza.
E l’ideologia di questo mondo: è la forza, l’osanna per chi vince.
Essere “miti” significa essere in discordia profonda con questo mondo e dunque domanda una radicalità, non un contemperamento e una moderazione.
Non una “normalità”, ma un sentirsi acutamente anormali rispetto a questo ordine così violento e selvaggio, in cui impera la supremazia onnivora del profitto.
(Pietro Ingrao)
Che passaggio portentoso
La mitezza è un concetto che mi è molto caro
Un saluto
Alexandra
L’ha ribloggato su intempestivoviandante's Bloge ha commentato:
La mitezza come la intendo io, descritta come meglio non credo che si potrebbe