Vittorio Feltri commenta così la strage di Utoya: http://www.youkioske.com/prensa-europea/il-giornale-25-luglio-2011/
Io ho risposto così, sul Fatto Quotidiano: http://www.ilfattoquotidiano.it/2011/07/25/vittorio-feltri-i-giovani-laburisti-e-la-norvegia/147607/
Un lettore dello scambio, Marco, mi scrive così:
Buongiorno,
le scrivo riguardo al suo ottimo post in oggetto, che condivido in pieno.
Io vivo in Norvegia da ormai un po’ di anni e sperando di darle qualche utile dettaglio in più, per sua curiosità.
l’isola Utøya come avrà visto è gran parte coperta da un bosco, e, tenendo conto che i ragazzi si spostavano a piedi dentro vegetazione fitta, abbastanza grande.
Buona parte dei quasi 700 ragazzi presenti non hanno visto l’inizio della sparatoria, ma solo sentita, ed sono iniziati a scappare attraverso il bosco per nascondersi “alla spicciolata”. Molti non sapevano che questo era travestito da poliziotto!
Una a ragazzina sopravissuta raccontava in TV che è rimasta nascosta nel bosco a lungo (la sparatoria è andata avanti un ora!) e quando ha sentito gli spari avicinarsi ha proseguito fino alla costa e insieme ad altri ragazzi si è buttata in mare per raggiungere la terraferma a nuoto. Quando, poco dopo, hanno visto all’improvviso un Poliziotto (o almeno uno vestito come tale) che dice “state tranquilli venite qua”…. hanno tutti fatto marcia indietro e sono andati verso di lui….
questo ripetuto N volte in mille andri dell’isola….