Invecchieremo continuando a registrare i gesti sempre eguali di quella mezza dozzina di bonzi che tengono in mano i fili della nostra vita pubblica? Tutto sembra fermo e vuoto, le uniche cose che continuano a muoversi sono i nostri piccoli, dannati fatti privati. E neppure qui c’è movimento, poiché finiamo col ripetere in continuazione il solito schema con trascurabili variazioni marginali. Può darsi che si tratti soltanto della crisi di assestamento tra i trenta e i quarant’anni. Il fenomeno di un uomo e d’una generazione che si spogliano delle loro illusioni non è nuovo e presenta uno scarso interesse.
(Enzo Forcella)