E’ da quando mi conosco che rompo il ghiaccio.
Ho aperto numerosi fronti. Ho offerto opportunità a gente che nemmeno conoscevo. Leggevo, avevo idee, proponevo, organizzavo riunioni, gruppi di lavoro.
Ho messo su EmiLab, l’anomalia comportamentale della Bari contemporanea.
Ho messo in piedi gioiose macchine da guerra. Ho messo in rete risorse umane, relazionali, talvolta economiche. Ho generato ricchezza.
Eppure, raramente il mio contributo è stato valorizzato, altrimenti non si spiega com’è possibile che tutte le persone che, attraverso il mio lavoro, sono finite in radio, in uffici, in stage, in tesi, in società, ovunque, non si siano degnate nemmeno di ringraziarmi.
Il mio essere propositivo, generoso, folle, idealista ha permesso ad alcune persone di fare cose che, altrimenti, non sarebbero mai successe.
Rompere il ghiaccio vuol dire schierarsi in prima linea. E prendere le mazzate.
Spesso, troppo spesso, vengo valutato, giudicato per le mie idee. Talvolta noto un livello di puntiglio esasperante, logorante.
Toccare le virgole è una condizione accettabile solo se, chi lo fa, è un tuo superiore, o ha la dignità e l’autorevolezza morale di poterlo fare. Se, per meriti acquisiti, è alla pari con te.
Spesso queste valutazioni provengono invece da persone che non hanno ancora capito cosa vogliono dalla loro vita, che non sarebbero mai in grado di avere un’idea propria e che aspettano che qualcuno li salvi dall’inedia.
Bene, io mi sono rotto i coglioni di essere valutato sempre, sopratutto se le valutazioni provengono dall’emisfero dei pavidi.
Noto una certa stanchezza intellettuale attorno a me. Anche a me piace dormire. Anche a me piace dire che una cosa fa cagare, quando fa cagare.
So perfettamente che essere politicamente corretto è talvolta molto più difficile e stancante che esprimere opinioni sprezzanti. E quindi non vedo perchè io dovrei stancarmi più di chi, invece, distrugge cose per il gusto di farlo, forse per non sentirsi mediocre.
Vediamo come va senza rompighiaccio.
Tag:commenti, emilab, giudizi, gregario, leadership, operaio, rompighiaccio, stanchezza, valutazioni
il rompighiaccio
9 GenE’ da quando mi conosco che rompo il ghiaccio.
Ho aperto numerosi fronti. Ho offerto opportunità a gente che nemmeno conoscevo. Leggevo, avevo idee, proponevo, organizzavo riunioni, gruppi di lavoro.
Ho messo su EmiLab, l’anomalia comportamentale della Bari contemporanea.
Ho messo in piedi gioiose macchine da guerra. Ho messo in rete risorse umane, relazionali, talvolta economiche. Ho generato ricchezza.
Eppure, raramente il mio contributo è stato valorizzato, altrimenti non si spiega com’è possibile che tutte le persone che, attraverso il mio lavoro, sono finite in radio, in uffici, in stage, in tesi, in società, ovunque, non si siano degnate nemmeno di ringraziarmi.
Il mio essere propositivo, generoso, folle, idealista ha permesso ad alcune persone di fare cose che, altrimenti, non sarebbero mai successe.
Rompere il ghiaccio vuol dire schierarsi in prima linea. E prendere le mazzate.
Spesso, troppo spesso, vengo valutato, giudicato per le mie idee. Talvolta noto un livello di puntiglio esasperante, logorante.
Toccare le virgole è una condizione accettabile solo se, chi lo fa, è un tuo superiore, o ha la dignità e l’autorevolezza morale di poterlo fare. Se, per meriti acquisiti, è alla pari con te.
Spesso queste valutazioni provengono invece da persone che non hanno ancora capito cosa vogliono dalla loro vita, che non sarebbero mai in grado di avere un’idea propria e che aspettano che qualcuno li salvi dall’inedia.
Bene, io mi sono rotto i coglioni di essere valutato sempre, sopratutto se le valutazioni provengono dall’emisfero dei pavidi.
Noto una certa stanchezza intellettuale attorno a me. Anche a me piace dormire. Anche a me piace dire che una cosa fa cagare, quando fa cagare.
So perfettamente che essere politicamente corretto è talvolta molto più difficile e stancante che esprimere opinioni sprezzanti. E quindi non vedo perchè io dovrei stancarmi più di chi, invece, distrugge cose per il gusto di farlo, forse per non sentirsi mediocre.
Vediamo come va senza rompighiaccio.
Tag:commenti, emilab, giudizi, gregario, leadership, operaio, rompighiaccio, stanchezza, valutazioni