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Vestono bene, mangiano bene, dormono bene

3 Lug

Puoi pure non crederci
ma c’è della gente
che attraversa la vita con molto poco
attrito o angoscia.
Vestono bene, mangiano bene, dormono bene.
Sono soddisfatti della loro vita familiare.
Hanno momenti di dolore
ma tutto sommato nessuno li disturba
e spesso stanno decisamente bene.
E quando muoiono
è una morte facile, solitamente nel sonno.
Puoi pure non crederci
ma la gente così esiste.
Anche se io non sono uno di loro.
Eh no, io non sono uno di loro.
Non ci vado nemmeno vicino
a essere uno di loro
però loro sono lì
e io sono qui.

(Charles Bukowski)

Governissimo

27 Feb

Il sonno è di destra, il sogno di sinistra… Votate per una lucida insonnia.

(Gesualdo Bufalino)

Fotografia del 10 settembre 2012 – Sette su sette

10 Set

Potrei avere paura.

È il mio primo viaggio di lavoro (e ora che ci penso, è il mio primo viaggio in assoluto) all’estero da solo.

Un viaggio, tra l’altro, non banale, in un posto non banale e in giornate non banali. Domani è 11 settembre, dopodomani sapremo se la Corte Costituzionale tedesca ritiene ammissibile il fondo salva-Stati. Sono anni che è sempre la settimana decisiva per il futuro dell’Euro, ma questa volta, forse, lo è un po’ di più. E avrò un osservatorio diverso per poterlo raccontare.

È la mia prima settimana di lavoro in cui sto fuori sette giorni su sette, dalle sei di stamattina alle nove di sera di domenica. Ci si muove tra sbalzi di temperatura (13 chili di valigia però sono troppi, lo so), tra sbalzi di contesti, di responsabilità.

Potrei avere paura degli accidenti che possono succedere quando in sette giorni si prendono quattro aerei e tre treni. Potrei avere paura di non capire la domanda posta dal mio interlocutore, specie quando dovesse essere molto più competente di me. Ma potrei avere persino paura di non sapere come chiedere la wireless in albergo, o come gestire la pur minima seccatura in un Paese, la Francia, di cui non conosco la lingua madre.

Potrei avere paura di essere scarsamente coperto durante la pioggia prevista per questi giorni. Potrei aver paura di scrivere cose banali. Potrei avere paura di aver scritto un paper inconsistente. Potrei aver paura di beccarmi la febbre. Se ti esponi rischi. E il rischio certe volte spaventa.

Potrei, ma non voglio. Se avessi paura non mi metterei alla prova. Se non mi mettessi alla prova non supererei i miei limiti. Se non superassi i miei limiti sarei ancora più provinciale di quanto già non lo sia.

Potrei emozionarmi, ma ho troppo sonno per poterlo fare.

Dunque vado. E basta.

La mia testa

3 Ago

Mi sento così stanco. Mi sa che sono in debito di sonno. Che devo riposarmi un po’. E mi sa anche che ho bisogno di parlare. Di vedere persone. Di levarmi da qui. Ho bisogno di stare solo. Sono spaventato. Non so quello che faccio. Non so quello che ho fatto nei giorni scorsi. Non so dove sono stato. Sono entrato in un negozio. Ho preso un tubetto di dentrificio e sono uscito. La tizia ha dovuto corrermi dietro. Lei non ha pagato, mi ha detto. Mi sono fatto male a un dito. È stato scivolando per la scala. Mi sento esaurito. Ho freddo e fame. Ho fame sempre. Avevo messo un tortino congelato in forno, sono tornato dopo mezz’ora, non avevo acceso. La mia testa.

(Johathan Coe)

L’ansia e la lotta

15 Mar

La ricerca del nirvana, così come la ricerca delle utopie o della fine della storia o della società senza classi, è in fin dei conti inutile e pericolosa. Richiede il sonno della ragione. Non c’è via di scampo dall’ansia e dalla lotta.

 

(Christopher Hitchens)