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Il libro è la strada

14 Mar

Certo che guardo la televisione e per qualche amico questa è una colpa.
La guardo, come insegnava Pasolini, per avere un’idea del limite di sopportazione e come specchio dei tempi. Non perché venga raccontato cosa succede nel paese, anzi il più delle volte succede poi quello che viene raccontato secondo indicazioni e nelle peggio delle ipotesi viene surrogata la realtà.
La guardo come si guarda un film dopo aver letto un libro, e molto raramente il film è meglio del libro.
In questo il libro è la strada, la gente che incontri, gli occhi pieni di follia e disperazione, le pagine della sopravvivenza quotidiana. Chi si maschera dietro questa realtà, diventando protagonista del film, io li voglio vedere in faccia, questi depositari di verità e dispensatori di riflessioni pieni di lacrime firmate e ben retribuite.
Ecco perché guardo la televisione, non per conoscere il nemico ma per riconoscere chi si spaccia per amico.
Non siamo nati ieri caro amico mio, ma possiamo rinascere ogni giorno.

(Vincenzo Costantino)

On/Off

15 Ott

Sai cosa si fa quando non se ne può più? Si cambia.

 

(Alberto Moravia)

Lunedì all’alba

12 Dic

Io amo l’umanità… È la gente che non sopporto.

 

(Charles Schulz)

Fotografia del 27 luglio 2011 – I giorni in cui non mi sopporto

27 Lug

Ci sono giorni in cui non mi sopporto.

In cui non sopporto questa mia presuntuosa attitudine a fare oggi il Masaniello, domani Don Chischiotte, dopodomani il martire, fra tre giorni l’incompreso, fra quattro il capopopolo (di stocazzo), fra cinque quello lontano dalla politica, fra sei quello che flirta con le istituzioni, fra sette il tuttologo.

Oggi è uno di quei giorni e sono certo che scriverlo mi farà bene.

Non si può vivere sempre così, pubblicando link ovunque, parlando di qualsiasi cosa, sentendo l’esigenza di esprimere opinioni anche su argomenti su cui sono perfettamente ignorante, andando sempre a provocare, a fare il maestrino di chi si comporta male, a entrare nelle contraddizioni, a obbligare la gente a rispondere, a giustificarsi, a fare il pelo e il contropelo a chiunque, a diventare sempre più severo con se stesso, sempre più pesante, sempre meno divertente.

Ci sono giornate, e oggi è una di quelle, in cui vorrei abbracciare il prossimo, costruire, dire a tutti che voglio loro del bene. In cui vorrei andare a farmi un bagno mentre il sole tramonta, o andare a fare colazione nel centro storico di Bari, o andare a mangiare gli spaghetti con le cozze a pranzo, o uscire dall’ufficio a orari potabili per un aperitivo. In cui vorrei sorridere alle persone per strada.

E il fatto che certe volte mi senta a disagio con me stesso per come sono, mi conforta sul fatto che la via per il rincoglionimento è ancora lunga e tortuosa.

La dignità

18 Nov

Nella vita ci accade ciò che siamo in grado di sopportare.

 

(Mina Welby)