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Il mondo è di chi nasce per conquistarlo

2 Mar

Il mondo è di chi nasce per conquistarlo
e non di chi sogna di poterlo conquistare, anche se ha ragione.
Ho sognato di più di quanto Napoleone abbia realizzato.
Ho stretto al petto ipotetico più umanità di Cristo.
Ho creato in segreto filosofie che nessun Kant ha scritto.
Ma sono, e forse sarò sempre, quello della mansarda,
anche se non ci abito;
sarò sempre quello che non è nato per questo;
sarò sempre soltanto quello che possedeva delle qualità;
sarò sempre quello che ha atteso che gli aprissero la porta davanti a una parete senza porta,
e ha cantato la canzone dell’Infinito in un pollaio,
e sentito la voce di Dio in un pozzo chiuso.

(Fernando Pessoa)

La qualità dei consigli

5 Feb

La qualità dei consigli che una persona dà deve essere giudicata in base alla qualità della vita che quella persona ha di fatto vissuto.

(Douglas Adams)

Non più del cinque per cento

22 Gen

L’allenatore può fare solo qualche danno e conta complessivamente non più del cinque per cento. Credo molto nel fattore psicologico. Quando riesci a entrare nella testa di un giocatore, sei già a metà dell’opera. Ma i giocatori scarsi, alla fine, rimangono tali. Quando sento pontificare, mi irrito: ‘Io ho scoperto’. No, sei stato abile a valorizzare le singole caratteristiche, ma se un calciatore possiede qualità, prima o poi, sarà in grado di mostrarle. Mai gettare fango sul tuo predecessore, un atteggiamento diffuso che denota ignoranza e maleducazione.

(Massimiliano Allegri)

Massime

3 Apr

Massime di Qualità:

Fai in modo che il tuo contributo sia vero, in particolare:
1) Non dire ciò che sai essere falso.
2) Non dire cose per le quali ti mancano prove adeguate.

Massime di Quantità:
1) Di’ ciò che è necessario per lo scambio comunicativo in corso.
2) Non dire più di quanto è necessario.

Massime di Relazione:
Sii pertinente.

Massime di Modo o Maniera:
1) Evita l’oscurità.
2) Evita l’ambiguità.
3) Sii breve.
4) Sii ordinato.

(Paul Grice)

Un nemico terribile

20 Mar

La prima vittoria che propongo ai miei giocatori, e che pongo a me stesso, è battere un nemico terribile, anche perché si nasconde, anche perché noi non lo vogliamo mai affrontare, che di solito ci fa più paura anche dell’avversario più forte. E questo avversario sono i nostri difetti, i nostri limiti, le cose che non ci vengono bene, che non ci piacciono. Questa è la prima vittoria, perché se non si vince questa gara non c’è miglioramento, cioè aumento della qualità.

(Julio Velasco)

La settimana di Bukowski #1

9 Lug

Quando una mia poesia viene accettata da una rivista che pubblica la cosiddetta poesia di qualità, mi chiedo dove ho sbagliato.

(Charles Bukowski)

Niente

5 Feb

Ognuno stabilisce un proprio standard di qualità e cerca di mantenerlo. C’è un momento in cui si entra in un ciclo di ripetizione e quella è la cosa da evitare. Il nostro, visto dal di fuori, sembra uno stato superiore. Invece è una maledizione. C’è chi è obbligato a scrivere. Chi a realizzare opere nuove. Ancora mi chiedono: “Che mostre stai facendo?”. Io rispondo: “Niente”. “E allora cosa fai?”, mi dicono. Siamo obbligati in continuazione a dimostrare di fare qualcosa.

(Maurizio Cattelan)

Successo, qualità, destra e sinistra

18 Ago

Debora Billi commenta il mio post di qualche giorno fa sui criteri di misurazione della qualità di un post: (ecco il mio articolo originale)

Approfitto per commentare a mia volta, in particolare di approfondire il mio punto di vista su un paio di passaggi.

“Dino ripropone quella che è una vecchia teoria degli intellettuali di sinistra, ovvero che quando uno spettacolo, un libro o persino un post su Internet hanno un vasto successo ciò indichi bassa qualità.”

In realtà mi chiedevo se esistesse una correlazione tra successo e qualità. Storicamente questa correlazione non è mai stata considerata un indicatore oggettivo, e non mi pare sia una questione limitata al mondo della ‘sinistra’.

“Io ricordo invece il magnifico spettacolo teatrale di Marco Paolini sulla tragedia di Longarone. Trasmesso su RaiDue, ebbe un travolgente successo in termini di share e fu visto da milioni di telespettatori”

Gli spettatori sono stati circa tre milioni e mezzo, per uno share del 15% circa. La metà di una puntata media di Don Matteo, meno della metà dello share di programmi come “L’Arena”. Debora sarebbe pronta a sostenere che questi due programmi sono di qualità doppia rispetto al Vajont di Paolini?

Il mio post serviva comunque a creare un dibattito sulla misurazione della qualità di un contenuto, specie online. Sarebbe bello sapere da Debora se lei è soddisfatta di indicatori esclusivamente quantitativi.

Festivalquotes #ijf12 #5

27 Apr

La qualità non è uno slogan, è un sacco di lavoro da fare.

 

(Luca De Biase)

Fotografia del 30 dicembre 2011 – 2012, l’anno della qualità

30 Dic

Non so dirvi se sono un workaholic, un ansioso, uno con un senso di responsabilità non adattivo (nel senso che è troppo e non mi facilita la vita), un bulimico dal punto di vista emotivo, per cui devo provare sempre a fare tutto, rimanendo semplicemente a concetti raccolti in questi anni di diagnosi precoci da parte di non abilitati alla professione).

O se, più semplicemente, sono un ragazzo prossimo ai 28 anni.

Io propendo per l’ultima soluzione con spruzzatine delle varie diagnosi. E, di conseguenza, per una fisiologica trasformazione da Don Chischiotte a uomo qualunque. Ovviamente spero che questa trasformazione non si completi mai del tutto, che si rimanga in un buon equilibrio tra voglia di spaccare tutto e consapevolezza che, da soli, si può poco o niente.

Devo però ascoltare ciò che dice la macchina che mi permette di fare ragionamenti, e cioè il mio corpo. Ho tirato, tirato, tirato la corda. Ora sono arrivato in rosso. Probabilmente sarò sempre in riserva, faccio molta fatica a immaginarmi a letto per un anno. Molta meno a immaginarmi un mese chiuso in campagna a studiare, leggere e scrivere. Ma è un lusso ancora prematuro per me.

Per arrivarci, però, devo darmi una regolata sin da subito. Per questo il mio obiettivo per il 2012 è la qualità. In tutto.

Nella vita, principalmente. Dormire di più, mangiare meglio, guardare il sole, spegnere tutto, andare in vacanza, uscire dall’ufficio quando la città ancora brulica. Stare a casa. Ogni tanto, un poco per volta. Ma va fatto. Sono obblighi, non più scelte.

Nelle relazioni personali: poche (numericamente forse vanno già bene), piene (devo impegnarmi), davvero utili. Conosco una bella umanità, devo solo saper scegliere.

Nelle relazioni professionali: devo correre il rischio di sembrare uno che se la tira. Se ho il ‘sì’ facile (o il ‘no’ difficile, a seconda dei punti di vista), molto dipende dalla paura di sembrare un arrogante e presuntuoso. Ogni volta sento nelle mie orecchie un ‘ma chi cazzo si crede di essere?’, come primo commento dopo un mio rifiuto. Ma è evidente che la sopravvivenza sana viene prima dell’educazione, dunque dovrò tutelarmi o farmi tutelare, se proprio non sono in grado di gestire la mia generosità.

E poi, se mi riuscisse, vorrei fare qualcosa di davvero significativo. Ho tanti sogni nel cassetto, alcuni sono realizzabili, sembrano a portata di mano. Non li dico, però.

Non li dico non tanto perché non abbia voglia di condividerli (chi mi conosce bene li conosce), ma perché probabilmente non è l’anno giusto per cercare di raggiungerli. E forse non è nemmeno l’anno giusto per perseguire la qualità.

Il barometro dice recessione economica, crisi globale ed elezioni imminenti. A maggior ragione voglio forzarmi prendendo un impegno pubblico. Al massimo fallirò, ma conoscendomi non me lo perdonerei, essendo workaholic, ansioso, bulimico eccetera eccetera…

Che sia un anno sereno, per tutti. A proposito, un altro mini-obiettivo da mettere nero su bianco: vorrei che le citazioni, i Testi Pensanti di questo blog fossero meno scuri. Non melensi, non meno razionali. Ma meno scuri. Più energetiche.

Ce la farò? La vedo difficile, anche più che dormire :)